lunedì 19 giugno 2017

Spazio 1999. Perchè è diverso.



Qual'è la differenza tra un classico film di fantascienza dei giorni nostri e la serie Spazio 1999?

Qualche anno fa avevo letto con piacere un articolo che annunciava l'intenzione di dare un seguito alla serie e avevo letto le parole di Jace Hall:

"but more importantly help bring back to all science fiction fans that sense of awe, fear and incredible spectacle that is the unknown, unexplored universe. "


"Ma soprattutto contribuire a riportare a tutti gli appassionati di fantascienza quel senso di soggezione, paura e incredibile spettacolo che è l'universo sconosciuto, inesplorato."


La bellezza delle astronavi e la cura delle scenografie (eccezionali per l'epoca) hanno avuto la loro parte ma le parole di Jace Hall hanno individuato l'ingrediente segreto che mi era sfuggito.

Gli attori, passatemi il termine, forse un po' "lessi" (e per questo credibili) con le loro divise simili a pigiami creavano una atmosfera quasi casalinga. La base Alpha era una posto accogliente e sicuro.

Era un posto rilassante come la nostra casa.

Intrappolati in questa credibilità venivamo però messi improvvisamente di fronte al mistero.

Il pensiero dello spazio infinito e pieno di pericoli era più grande della mia capacità di immaginare.

Tutto questo provocava esattamente quel senso di soggezione, paura e incredibile spettacolo di cui parla Jace Hall.

Quei 5 minuti di stordimento che seguivano la fine degli episodi erano necessari per riportare la mia mente sulla Terra.

Servivano per cercare di dimenticare quanto siamo insignificanti di fronte all'infinito.

Ho visto film di fantascienza bellissimi ma pochi o forse nessuno hanno saputo ricreare questo magico mix di ingredienti che tanto aveva affascinato la mia giovane mente.

Forse l'ultimo ingrediente era proprio la mia età.








 







domenica 15 gennaio 2017

Il mondo addosso


Si tratta di un fatto realmente accaduto ad un amico. Mi è stato brevemente raccontato e  siccome conosco la persona, ho immaginato l'accaduto in questo modo e ho pensato di scriverlo....



Si sa, siamo tutti appesi ad un filo. Basta poco e tutto può cambiare in modi e tempi assolutamente imprevedibili.
La nostra idea di vita, immaginata come una lunga strada più o meno già decisa è in realtà pura illusione.
Solo qualche giorno fa ho avuto modo di verificarlo.
Non era la prima volta, ma mercoledì il tutto si è svolto in modo così sottile e subdolo che ancora ne risento.
L'improvvisa sensazione di impotenza, del fatto che tutto è cambiato e nulla posso fare per rimediare, è un qualcosa che ti cambia...

Mercoledì pomeriggio, mentre ero alle prese con un nuovo progetto edilizio, ricevo una chiamata sul mio iPhone da un potenziale cliente. Si presenta semplicemente come Francesco e mi invita a visitare la sua nuova futura casa per avere dei consigli ed eventualmente affidarmi la realizzazione di un progetto di arredamento. Ci accordiamo per fare subito un sopralluogo e lui si offre di passare a prendermi dal mio ufficio per andare insieme alla villa.
Una bella villetta sviluppata su un solo piano poco fuori città. Mi racconta che la sera stessa deve partire per un lungo viaggio all'estero e vorrebbe trovare al suo ritorno la casa finita e arredata.
"Hai carta bianca, mandami foto e proposte, il mio numero è questo, teniamoci in contatto", mi dice poco prima di lasciarmi di fronte al mio ufficio.
Mentre guardo la macchina che si allontana penso, "questo è proprio il mio cliente ideale".
E' uno di quei momenti in cui senti un livello di soddisfazione superiore alla soglia di contenimento, quella soglia che se superata provoca un leggero stato simile all'ubriachezza.
Meccanicamente allungo la mano verso l'iPhone e improvvisamente mi crolla il mondo addosso. E' sparito!! Non c'è!! Sono senza!!
In quei pochi secondi, seguono rapidi terribili pensieri: "Ricordo di averlo preso con me.", "Deve essermi scivolato dalla tasca, quindi ora è nella macchina.", "Tutta la mia Vita è in quel telefono, i miei contatti, le mie foto, i miei messaggi...", "Non posso neanche chiamarlo, il suo numero è sull'iphone".
Inoltre la sera stessa sarebbe partito per un lungo viaggio e io sapevo solo il suo nome. Scacco!! Ero fregato!!

Con lo sguardo fisso di chi sa che è finita, entro in ufficio, mi siedo di fronte allo schermo 27 pollici retina del mio iMac e comincio a contare le icone.
Si, proprio come farebbe un pazzo!!

8, 9, 10, 11, 12, 13 e mi blocco!!

Sotto ad una icona verdina leggo una frase: "Trova il mio iPhone". Un click e ... un iPhone che si sposta su una mappa appare sullo schermo.
E' stato sufficiente premere il tasto "Play sound" un paio di volte e magicamente l'iPhone sulla mappa ha cambiato direzione.
Stava tornando!!

Mentre mi gustavo il momento magico, ricordo di aver pensato, "Steve SANTO SUBITO!!!!".


P.S.
Io non possiedo (purtroppo) dispositivi Apple.