lunedì 30 dicembre 2013

FPV, Un video un po' diverso

Come avevo anticipato nel post precedente "Confessioni di un pilota FPV", nel 2011 ebbi una ricaduta.
Questa volta la cosa fu un un tantino mistica come potete vedere da questo video:

 Ringrazio anticipatamente chi volesse tradurre le voci nel video

e da questo



e ancora:



e venne l'inverno e la GoPro


e ora un po' di esibizionismo. Ecco a voi il mio EasyStar:

 

Ma quello che vorrei fare in FPV è questo:





NB.
Tutti i modelli sono stati pilotati con controllo a vista nel pieno rispetto delle normative ENAC con dispositivi omologati di telecontrollo.

venerdì 27 dicembre 2013

Confessioni di un pilota FPV

Confesso che anche io ho avuto il mio periodo FPV ovvero "First Person View". Si tratta di una malattia che può colpire sia i quindicenni con portafoglio che i settantenni molto svegli. Provoca gravi emorragie del portafoglio, del conto Paypal o Postapay che sia. Non si conoscono cure o rimedi efficaci. In molti casi dopo circa uno o due anni di malattia si può assistere ad una specie di recessione spontanea che porta ad uno stato di apparente normalità ma la malattia è sempre li pronta a riemergere. Nel lontano 2002 si manifestarono in me i primi sintomi della malattia. Cominciai a provare una irresistibile attrazione per il polistirolo in tutte le sue varianti. Mi fermavo per ore davanti agli scaffali di pannelli di polistirolo. Li toccavo per saggiarne la durezza e la leggerezza. Non sapevo ancora perchè ma lo facevo. Il mio olfatto si era fatto molto più sensibile e potevo percepire l'odore della colla epossidica a chilometri di distanza. Avevo regolarmente incubi dove un mostro, forse di origine sovietica, chiamato Tzagi mi voleva convincere che era possibile far volare un aereo senza fusoliera. Un aereo fatto solo di ali!!. ci pensate??
Quando la malattia divenne conclamata, decisi di entrare in comunità. Li, conobbi altre persone come me. Potevamo parlare della nostra malattia liberamente e fu proprio li che una sera un amico mi indicò la via. 
Mi disse una sola cosa, "HobbyKing". Sul momento non capii ma due ore dopo avevo già ordinato:
  1. Telecomando 7 canali.
  2. Telecamera Sony con trasmettitore in radiofrequenza.
  3. Servi con cuscinetti e ingranaggi metallici.
  4. Batterie al NichelCadmio (era il 2002)
  5. Colle epossidiche e nastri adesivi rinforzati.
  6. Caricabatteria da laboratorio e da campo 
  7. Materiale aeromodellistico vario...       
Seguirono più di due mesi di attesa estenuante. Ingannai il tempo scaricando da internet qualche Giga di dati e informazioni per costruire la "Cosa" che nel frattempo avevo deciso di chiamare Tzagi per via dell'incubo ricorrente. Passavo ore su siti come questi:


Una mattina di una giornata apparentemente come tutte le altre, si presentò un signore davanti alla mia porta e disse: "c'è un pacco per voi..". Lo disse in un modo che non rendeva giustizia al significato che aveva per me in quei giorni ma decisi di perdonarlo. Con la stessa apparente calma di uno uomo che dice "Si" davanti all'altare feci Mio il Mio Tessoroo...(carina questa). 
Una settimana dopo ero pronto. In una mano tenevo il telecomando con l'altra il Tzagi. Era una giornata ventosa, troppo ventosa ma io non potevo più aspettare. Il primo volo durò all'incirca 3 secondi e mezzo. Dopo il lancio a mano il Tzagi si impennò e scivolò miseramente d'ala sul campo arato che avevo accuratamente scelto per il primo volo. Per fortuna una delle caratteristiche del Tzagi era la robustezza e dopo qualche settimana di successi e clamorose cadute fui pronto per montare la telecamera a bordo del modello.   
Ricordo che quel pomeriggio non c'era vento. Avevo portato la TV con il videoregistratore nel giardino dietro casa. Anche le galline mi guardavano in un modo diverso quel giorno. Collegai il trasmettitore e la telecamera alla batteria dedicata sull'aereo. Accesi la ricevente video collegata al videoregistratore e sintonizzai la TV. Avevo come uno strano impulso a dire cose del tipo: "Un piccolo passo per me ma un grande... etc" ma cercai di reprimerlo. Non ricordo bene l'ora e di questo mi pento amaramente. Tutto si svolse come in un sogno e come se l'avessi già fatto migliaia di volte. Spostai l'interruttore dell'aereo su ON. Provai il motore, i servi e lanciai....


Dopo quel giorno non fui più quello di prima. 
Dopo aver toccato il culmine la malattia si attenuò fino quasi a scomparire. Passarono 9 anni durante i quali non ebbi più sintomi ma nel 2011 l'amara sorpresa. 
Ma questa è un'altra storia...   



NB.
Tutti i modelli sono stati pilotati con controllo a vista nel pieno rispetto delle normative ENAC con dispositivi omologati di telecontrollo.

Martello a camme di Leonardo Da Vinci. Il Video

Rispondo ad una domanda che mi è stata fatta subito dopo la pubblicazione del post sul Martello a camme. Ho preparato un breve video dove ho riassunto il post e che potete vedere qui.


Da qualche giorno ho scoperto RedBubble, un sito che permette di creare e acquistare T-Shirts, cover per iPhone e Samsung Galaxy. Ne ho subito approfittato per farmi una maglietta con una foto del "martello a camme" che potete vedere qui.

lunedì 23 dicembre 2013

Martello a camme di Leonardo Da Vinci

English Version

Tanto tempo fa, in un giorno di pioggia, scoprii il fascino delle macchine di Leonardo. Decisi allora di costruire un piccolo modello in scala di una di queste macchine (in realtà ne ho costruite 4). Rimasi affascinato dalla "Sega Idraulica" ma mi resi conto immediatamente che sarebbe stato troppo impegnativo cominciare con un modello così complesso. Ripiegai quindi sul "Martello a Camme". E così feci un progetto, mi procurai il materiale e cominciai a dare forma alla mia creatura. Ecco alcune foto delle fasi di costruzione:


Quasi tutto il materiale si può trovare in un negozio di bricolage. 


L'oggetto più complesso è probabilmente l'incudine. Per costruire l'incudine ho utilizzato uno speciale metallo liquido della Prochima.


Ho utilizzato della colla epossidica. Quindi il montaggio è stato rapido.


Anche per il martello ho utilizzato il metallo liquido della Prochima.




Ed infine la verniciatura e la targhetta.







E come se si trattasse di opere d'arte ho numerato e firmato i quattro modelli. 
Ora uno è esposto nella mia bacheca, un'altro l'ho regalato ad un amico per Natale, 
mentre gli ultimi due sono in attesa di un nuovo padrone meritevole.